Materiali ecosostenibili: quali sono i migliori | Elle Decor

2022-09-09 18:07:29 By : Mr. Baconic yu

6 nuovi materiali che da usarre senza rinunciare alla performance

Annullare il nostro impatto ambientale, o quantomeno ridurlo, è la prima preoccupazione che dovremmo avere, e che sempre più persone condividono. Negli ultimi anni, infatti, è aumentata la presa di coscienza di un atteggiamento protratto per secoli dal genere umano ai danni di una terra che ha dimostrato, in diversi modi, di non poterlo più sostenere. Ecco perché, anche in architettura, la ricerca di materiali ecosostenibili occupa le giornate di designer, architetti e aziende produttrici.

Vivere rispettando il pianeta è questione di consapevolezza, e la consapevolezza nasce - per sua natura - dalla voglia di informarsi. Vediamo allora quando un materiale ecologico è anche ecosostenibile e quali usare per i nostri interni ed esterni.

Ecologici, ecocompatibili, ecosostenibili: esistono talmente tante definizioni nel campo dei nuovi materiali che è facile perdersi. Sostanzialmente, per la bioedilizia - ovvero, la branca del settore delle costruzioni che si occupa di realizzare immobili a basso impatto ambientale - un materiale è green e sostenibile quando tutto il suo ciclo di vita si svolge senza danneggiare la terra.

Per rientrare all’interno di questa categoria, dunque, il suo processo produttivo non deve destabilizzare l’ecosistema; l’imballaggio e il trasporto devono essere effettuati riducendo al minimo emissioni e inquinamento; il suo utilizzo non può recare danni né alla pianeta né - ovviamente - all’uomo. Non solo: l’ecosostenibilità guarda anche oltre l’utilizzo e si occupa di verificare che il materiale possa essere smaltito correttamente, si presti al riciclo e, senza ulteriore recupero di materie prime, possa dar vita a nuovi oggetti.

Come per l’energia, possiamo quindi dire che ecosostenibilità e possibilità di rinnovo nelle stesse o in altre forme siano sinonimi e che i materiali del futuro di architettura e design sostenibili saranno quelli in grado di essere riciclati per un periodo di tempo che tende all’infinito.

Proprio a questo proposito, nel mese di giugno Elle Decor Italia ha promosso il terzo convegno sull’osservazione dei nuovi modi di progettare e vivere la casa il cui tema è stato il Futuro Sostenibile.

Per passare dalla teoria alla pratica, abbiamo raccolto 6 nuovi materiali che hanno già iniziato a inserirsi nella progettazione e produzione di prodotti ecologici innovativi da utilizzare in fase di costruzione senza rinunciare alla performance.

Un’abitazione riduce il suo impatto ambientale tanto più la sua classe energetica è alta. Uno dei requisiti per alzare questo parametro è l’isolamento termico, fino ad oggi ottenuto in gran parte grazie all’utilizzo di materiali plastici. Ecco allora che le aziende produttrici più sensibili all’argomento hanno studiato delle alternative naturali che possano garantire la stessa efficacia e pesare di meno sull’ambiente.

Le possibilità sono molteplici: ad esempio, un sottoprodotto dell’agricoltura come le radici dei funghi può sostituire le più tradizionali schiume isolanti grazie alla sua capacità di espansione. Ancora, la lana di pecora offre protezione dalla temperatura esterna, assorbe l’inquinamento e può essere riciclata dopo la demolizione. Infine, mescolando pietra calcarea, sacchetti per la spesa e bottigliette d’acqua, è stata creata una simil-pietra da utilizzare per tetti e rivestimenti anch’essi riciclabili.

Questa casa di Londra ci dimostra che, con i materiali giusti, l’ecosostenibilità può partire dalle primissime fasi di costruzione e progettazione. Un buon esempio che conferma questo assioma è l’agglomerato di sostanze aggreganti e batteri che ha dato vita a un mattone ecologico capace di assicurare una resa pari a quella del più tradizionale - e meno sostenibile - laterizio. Infatti, il suo ciclo di vita è green fin dalla produzione: ogni componente arriva in lavorazione al termine di un percorso di riciclo, permettendoci di non dover produrre da zero la materia prima.

Arrivati a questo punto dovrebbe essere chiaro: l’impatto zero viene raggiunto (anche) grazie al riutilizzo di materiali già esistenti. In questo senso, la plastica non è totalmente da demonizzare, anzi: riciclare quella già prodotta è un buon modo di definirsi ecosostenibili.

Tra tutti i materiali sintetici creati in laboratorio spicca il nylon, una fibra entrata tanto nel design quanto nella moda e oggi al centro dell’attenzione per le sue possibilità di recycling. La domanda è questa: come dargli nuova vita usando la fantasia? C’è chi l’ha già fatto, producendo ad esempio tende in nylon rigenerato che mantengono tutte le funzionalità di un classico tendaggio e, allo stesso tempo, danno una mano al pianeta.

Oggetto dei più recenti studi, il legno trasparente è una scoperta tutta svedese ottenuta togliendo la lignina dalla struttura del legno e raggiungendo una capacità di trasmittanza superiore all’80%.

Si tratta dunque di un materiale leggero, in grado di sostenere pesi molto alti, capace di conservare il calore e biodegradabile. Ad oggi le ricerche sono concentrate sul capirne i reali settori di applicazione, ma non c’è dubbio: è uno degli osservati speciali per i prossimi anni.

Si può essere ecologici - e consapevoli - anche quando si decide di cambiare colore alle pareti di casa o alla ringhiera del balcone. Infatti, spesso si sottovaluta l’impatto che le più tradizionali vernici hanno su di noi e sul pianeta: basti pensare che per produrre 1 solo litro di colore, i rifiuti speciali ammontano a circa 100 chilogrammi.

Tuttavia, in commercio sono presenti anche delle vernici ecologiche, dette fotocatalitiche, che riescono nell’intento di dare un nuovo aspetto alle nostre stanze senza emissioni. Non solo: questi particolari colori sfruttano anche un processo chimico capace di intrappolare le polveri sottili presenti in casa e trasformarle in sostanze meno dannose. A vantaggio nostro, quindi, che abitiamo in quelle stanze, e con notevole risparmio in termini di gas serra.

Altro oggetto del contendere in materia di ecosostenibilità è la produzione dei tessuti tanto per i capi di abbigliamento, quanto per il rivestimento degli oggetti di arredamento. Anche in questo contesto, le possibilità sono due: riciclare i materiali sintetici, come abbiamo visto qualche riga più in alto, per evitare di produrne di nuovi; scegliere le fibre naturali.

Fortunatamente, la ricerca di settore è già parecchio avanti e le possibilità di scelta sono tante. I tessuti naturali e sostenibili sono - tra gli altri - i tradizionali cotone, lana, canapa, juta, lino o viscosa. Ma esistono anche prodotti ecologici innovativi, come il biodegradabile bambù o il tencel, ricavato dalla polpa del legno di eucalipto.

Se vuoi continuare ad approfondire l’argomento, ti consigliamo di dare un’occhiata a queste 18 idee di designer che cercano di salvare il pianeta.